Pagina:Leonardo - Trattato della pittura, 1890.djvu/152

78 leonardo da vinci [§ 194

eguale in lunghezza al grado fg, non è simile in grossezza d’aria, perchè gli è mezzo nell’aria di doppia grossezza all’aria di sopra, della quale un mezzo grado di distanza occupa tanto il colore, quanto si faccia un grado intero dell’aria di sopra, che è il doppio più sottile che l’aria che gli confina di sotto. Adunque, calcolando prima le grossezze dell’aria e poi le distanze, tu vedrai che i colori variati di sito non avranno mutato di bellezza; e diremo così per la calcolazione della grossezza dell’aria il colore h è posto in quattro gradi di grossezza d’aria; g colore è posto in aria di due gradi di grossezza; e colore si trova in aria di primo grado di grossezza. Ora vediamo se le distanze sono in proporzione eguale, ma conversa. Il colore e si trova distante dall’occhio a due gradi e mezzo di distanza; il g due gradi, l’h un grado; questa distanza non si scontra con la proporzione della grossezza; ma è necessario fare una terza calcolazione, e quest’è che ti bisogna dire: il grado ac, come fu detto di sopra, è simile ed eguale al grado af, ed il mezzo grado cd è simile ma non eguale al grado ac, perchè è un mezzo grado di lunghezza, il quale vale un grado intero dell’aria di sopra.1 Adunque la calcolazione trovata satisfa al proposito, perchè ac vale due gradi di grossezza dell’aria di sopra ed il mezzo grado cd ne vale uno intero d’essa aria di sopra, cosicchè abbiamo tre gradi in valuta d’essa grossezza di sopra ed uno ve n’è dentro, cioè be2 esso quarto. Seguita: ah ha quattro gradi di grossezza d’aria; ag ne ha ancora quattro, cioè af ne ha due ed fg due altri, che fan quattro; ae ne ha ancora quattro, perchè ac ne tiene due ed uno cd, che è la metà di ac e di quella medesima aria, ed uno intero ne è di sopra nell’aria sottile, che fa quattro. Adunque, se la distanza ae non è dupla dalla distanza ag, nè quadrupla dalla distanza ah, essa è restaurata dal cd, mezzo grado d’aria grossa, che vale un grado intero dell’aria più sottile che gli sta di sopra. E così è concluso il nostro proposito, cioè che il colore hge non si varia per varie distanze.


195. Della prospettiva de’ colori.

D’un medesimo colore posto in varie distanze ed eguali altezze, tale sarà la proporzione del suo rischiaramento, quale sarà quella delle distanze che ciascuno di essi colori ha dall’occhio che li vede. Provasi, e sia che ebcd sia un medesimo colore; il primo, e, sia posto due gradi di distanza dall’occhio a; il secondo, che è b, sia discosto quattro gradi; il terzo, che è c, sia sei gradi; il quarto, che è d, sia otto gradi, come mostrano

  1. Nel codice seguono le parole: «la quale è posta..... la sottilità all’aria di sotto».
  2. Nel codice: de.