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pagamento doveva eseguire il Fausti per l’effettuato incendio del teatro Alibert, avvenuto alle ore 5 antimeridiane di domenica 15 febbraio. E coerentemente, a questa prima: notizia la denunziatrice tornava il giorno 18 innanzi al Processante per riferire ed attestare che nella sera antecedente il Fausti; «consegnava ad un suo fido scudi duecento, perchè li dipartisse in quattro parti eguali agli esecutori, con istruzione che gli si sarebbero presentati mostrando una Croce di Savoia in ottone. Si seppe: perfino (aggiunge la Relaz. fiscale, pag. 287,) che in quella stessa mattina, 18 febbraio il ripetuto Fausti avesse fatta richiesta alla persona incaricata, se, gli esecutori fossero stati a ritirare il compenso, ossia la respettiva tangente delli scudi dugento che gli aveva consegnati a tal fine, e che, avutane negativa risposta, si mostrasse dispiacente, esprimando che ciò gl’impediva di dare discarico al sotto Prefetto, di Rieti, cori la solita lettera in cifra, e che vedeva di doverla differire sino al venturo sabato 21 ripetuto febbraio.» E qui la Relaz. fisc, non omette di avvertire che sin dal giorno 14, la Giustizia aveva saputo, «che l’inquisito Fausti avesse ricercato una forte somma settaria, e precisamente nella mattina del giovedì grasso, 12 corrente mese, rimessagli dal sotto Prefetto di Rieti in due rotoli di Napoleoni d’oro, quantunque non si conoscesse la totale erogazione di questa forte somma, ma solo che dovendo servire per la difesa dei coinquisiti Venanzi, Matriali, Ferri e di un ....» Nè basta. La Relazione a pag 288 ne dice che comparsa nuovamente il giorno 21 la confidante, riferiva.: «che nel precedente di 20, il Fausti si era posto a scrivere una ricevuta, e convien ritener che qualch’altro discorso, fosse, interceduto fra esso ed il suo fido; che però dopo averla scritta, non rimanendo in quella scheda di carta spazio bastante per le firme che dovevano seguire, tornasse a farne una nuova, dando istruzioni alla persona incaricata di recarsi nel giorno appresso 21 detto sulle ore 10 del mattino al Caffè delle Convertite, precisamente al camerino che è al di dietro, ove avrebbe rinvenuto uno delli in-