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22 miranda

La giovinetta, e verso la lontana
Candida casa torse il passo lento,
Di correr si struggendo e non osando.
Desïava il segreto avidamente
Della sua cameretta onde fidarvi
Il riso, il pianto che nel gonfio core
Le fervevano insieme. Quando escita
Ben si conobbe del materno sguardo,
Via sull’erbe volô. Cielo e campagne
Le rideano. Vedea di tenerezza
Pieno l’aspetto della vecchia casa;
E guardando da lunge il campanile
Dell’umile chiesetta del villaggio,
Un impeto senti grato nel core,
Un ardore di fede e di preghiera,
Un oblio d’ogni cosa o vile o triste
Di questa terra. Al limitar fermossi
Della casa, si volse e all’infinito
Cielo azzurro le parve esser vicina.
Corse allo specchio, trepida guardovvi
Se ancor Miranda ell’era. Indi chinossi
Pietosamente ad una smorta rosa
Tra le pendule foglie reclinata
Fuor da l’orlo del funebre suo vaso.
Posava a piè del moribondo fiore
Una lettera. L’occhio indifferente
Non v’arrestò Miranda, ma seduta
Al cembalo tentando iva le corde
Giusta il capriccio delle inconscie mani.