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528 difesa contro alle calunnie ed imposture

non basta a raffrenar la sua sboccata penna, che non trascorra in falsamente ed arrogantemente importaci? Ma notisi dal discreto lettore l’inavvertenza di costui congiunta con la malignità, poi effe si è immaginato di poter far creder altrui, che io troppo inverisimilmente abbia equivocato nel conoscer il Carro, conosciuto insin da i buoi, o almanco dai boari, e dir ch’io l’abbia cambiato col Cigno, costellazione da quella non men lontana e diversa di quel che un orso vero sia da un vivo cigno. Ma ponghiamo le attestazioni attenenti a questo luogo, e poi passiamo più avanti.


Estratto dalla lettera del M. Reverendo Sig. Antonio Alberti,

Arciprete d’Abano, scritta li 17 Dicembre 1604.


Ma si fa chiaro anco per le seguenti ragioni, che nè anco può esser sotto 7 del della Luna. Prima, se fosse nella regione elementare, amor che in parte altissima, haverebbe diversità di aspetto; il che non è, perchè l’Eccellentissimo Sig. Galilei sopranominato l’ha diligentissimamente osservata in linea retta con la prima stella delle tre nella coda dell’Orsa maggiore et con la lucida della Corona, et l’ha sempre in quella linea retta ritrovata, etc.


Adì 15 d’Aprile 1607, in Padova.


Affermo et attesto io Giacomo Alvise Cornaro, come è la verità, che circa un mese avanti che Domino Baldissera Capra stampasse il suo trattato sopra la Stella nuova, mi dette sopra un poco di carta due interrogationi, acciò che io da parte sua le mostrassi al Sig. Galileo Matematico, et ne pigliassi da lui risposta. Le quali interrogationi in somma contenevano questo: prima, se era ben detto che la Stella nuova facesse linea retta con la coda del Cigno et con la lucida della Corona boreale; et l’altra, quanto fusse sicuro modo questo, di conoscere il sito o moto d’una stella con l’osservare con quali altre fosse in linea retta, non si potendo mantenere la medesima retta, variando altezza la nuova Stella. Al che rispose il detto Signor Matematico, che quanto all’osservare il moto o sito d’una stella, cioè dove sia collocata, et se habbia altro moto che le fisse, quello del vedere con quali fisse faccia linea retta era un modo sicurissimo et usato da Tolomeo e dalli altri Astrologi avanti et doppo di lui; et più mi mostrò et dette in nota il luoco di Tico Brae, il quale mette per eccellentissima la regola di Mestlino, il quale col filo osservò et ritrovò il sito della Stella nuova del 72. Et circa l’altra dimanda mi rispose, che la Stella nuova del 1604 non faceva retta con la coda del Cigno et con la Corona, ma con la coda dell’Orsa et con la Corona; mi mostrò anco di più ciò esser vero sopra un Globo celeste; et a tutto questo fu presente ancora il Signor Francesco Contarmi, et il tutto fu da me