Pagina:Le opere di Galileo Galilei II.djvu/42


all’architettura militare. 39

l’hanno fatta piana, ed altri l’hanno fatta pendente verso il mezzo, talmente che sia contenuta come da due argini, uno verso la cortina, e l’altro verso la contrascarpa: e questo secondo modo è migliore; perciò che quando bene il nemico ci venisse, non così prontamente si potrebbe maneggiare, anzi per la disugualità del sito sarebbe molto sottoposto alle offese; oltre che l’essere il fosso così pendente proibirebbe le scalate, non si potendo sopra un piano inclinato fermare le scale per appoggiarle alla cortina. Alcuni hanno costumato, nel mezzo di questa fossa fare un’altra fossetta tanto profonda, che, se si può, arrivi all’acqua, acciò che assicuri la fortezza dalle mine, e dia impedimento al nemico nell’accostarsi alla muraglia: e questa tal fossetta non può se non lodarsi; la larghezza della quale basterà che sia di sette o otto braccia. La larghezza poi del fosso in alcuni luoghi viene più stretta, ed in alcuni più larga; e più stretta viene in contro alle fronti de’ baluardi, e più larga incontro a quella parte della cortina ch’è sotto a’ fianchi. Però, nella sua minor larghezza, non vorrà esser meno di sessanta braccia. La contrascarpa poi è così chiamata per esser posta in contro alla scarpa della muraglia: la quale contrascarpa si farà tanto alta che, insieme col parapetto della strada coperta, ricuopra la cortina, al meno fino al cordone. Per sostegno della contrascarpa, quando il terreno non sia a bastanza forte, si deve fare un muro sottile, quanto basti per sostenere il terreno. La strada coperta si fa sopra la contrascarpa: e questa deve essere tanto larga, che vi sia luogo capace da scorrervi sette o otto fanti in fila. Questa strada si ricuopre con uno parapetto alto da essa tre braccia o poco più, facendovi la panchetta attorno alta due terzi di braccio in circa. Fuori di questo parapetto vi si fa l’argine, che a poco a poco vadi declinando verso la campagna, talmente che da quelli che saranno