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Nel Trattato della Sfera, che più propriamente chiameremo Cosmografia, prima, sì come in tutte l’altre scienze, si deve avvertire il suo suggetto, ed in oltre toccare qualche cosa dell’ordine e metodo da osservarsi in esso.

Diciamo dunque, il suggetto della cosmografia essere il mondo, o vogliamo dire l’universo, come dalla voce stessa, che altro non importa che descrizione del mondo, ci viene disegnato. Avvertendo però, che delle cose, che intorno ad esso mondo possono esser considerate, una parte solamente appartiene al cosmografo; e questa è la speculo lazione intorno al numero e distribuzione delle parti d’esso mondo, intorno alla figura, grandezza e distanza d’esse, e, più che nel resto, intorno a i moti loro; lasciando la considerazione della sostanza e delle qualità delle medesime parti al filosofo naturale.

Quanto al metodo, costuma il cosmografo procedere nelle sue speculazioni con quattro mezzi: il primo de’ quali contiene l’apparenze, dette altrimenti fenomeni; e queste altro non sono che l’osservazioni sensate, le quali tutto ’l giorno vediamo, come, per essempio, nascere

Il cod. m reca, sopra uno dei fogli bianchì che precedono il Trattato, e della mano stessa che ha esemplato l’opera, il titolo: Sfera dell’Ecc.mo S.r Galileo Galilei, Matematico di Padova; e, in capo alla scrittura: Trattato della Sfera, o Cosmografia, di Galileo Galilei, Matematico del Studio di Padova. — Il cod. r ha, sopra un foglio bianco, d’altra mano da quella del testo: Sfera di Galileo Galilei.— Il cod. a porta, sul tergo del foglio di guardia, le parole (di mano diversa da quella che esemplò il testo): Scritti sopra la Sfera del Sig.r Galileo Galilei, Matematico in Padova. — Il cod. e porta, sopra un cartellino incollato sul cartone, di scrittura del secolo XVII: Principia Astronomiae Galilaei de Galilaeis; e questo titolo è ripetuto sul verso del cartone, di mano di Giovanni Broscio: sulla prima carta poi si legge: Traditiones super principia Astronomiae Domini Galilei de Galileis, Nobilis Fiorentini, Eccellentissimi Mathemaci (sic) et Professoris Accademiae Pataviensis.

9. questo è, c —