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ge, egli ed il suo seguito non sono stanchi, i loro abbigliamenti e le gualdrappe de’ cavalli, con tutti gli ornamenti, hanno il medesimo splendore come se uscissero allora dalla mano dell’artefice. Nè i medesimi cavalli sono più sfiancati di quello che se venissero dal passeggio. Tali indizi della vicinanza del principe Ahmed sono tanto evidenti, che noi credemmo mancare al dover nostro se non glie ne facessimo l’umile nostra rimostranza, affinchè, per la propria sua conservazione, e pel bene de’ suoi sudditi, prenda quelle misure che stimerà opportune. —

«Quando il favorito ebbe chiuso il suo lungo discorso, il sultano, mettendo fine alla seduta, disse: — Checchè avvenga, io non credo che mio figliuolo Ahmed sia così cattivo come vorreste persuadermi; non vi sono però men grato dei vostri consigli, e non dubito che non me li diate con buona intenzione.»


NOTTE CDVI


— Il sultano delle Indie parlò in tal maniera a’ favoriti senza dar a conoscere che i discorsi loro avessero fatto impressione alcuna sul di lui animo. Pure non mancò di esserne inquietato, e risolse di far osservare i passi del figliuolo Ahmed senza dirlo al gran visir. Mandata a chiamare la maga, che venne introdotta da una porticella segnata del palazzo e condotta nel suo gabinetto, le disse:

«— Tu mi dicesti la verità quando assicurasti che mio figlio Ahmed non era morto, e te ne sono grato. Ora bisogna che tu mi faccia un altro piacere.