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straordinari, che Ahmed non avrebbe saputo immaginarseli tra gli uomini in tutta la sua vita quando pure avesse campato mille anni.

«L’intenzione della fata non fu soltanto di dare al principe prove speciali della sincerità dell’amor suo e del trasporto della propria passione; ma volle eziandio fargli conoscere per tal via, che siccome egli non avea più nulla a pretendere alla corte del sultano suo padre, e che in nessun luogo della terra; senza parlare della sua bellezza, nè dei vezzi che l’accompagnavano, non avrebbe trovato cosa paragonabile alla felicità cui presso di lei godeva, doveva attaccarsi a lei per intiero, non separandosene mai più. E riuscì perfettamente in ciò ch’erasi proposto: la passione del principe Ahmed non diminuì col possesso, crescendo anzi al punto che più non era in sua facoltà di cessare dal suo affetto, quand’anche ella stessa avesse potuto risolversi a non più amarlo.

«Scorsi sei mesi, Ahmed, il quale aveva sempre amato ed onorato il padre, concepì un forte desiderio di saperne notizia, e non potendo appagarlo se non allontanandosi qualche tempo per andarne a sentire in persona, ne parlò in un colloquio a Pari-Banù, pregandola di concedergliene il permesso. Quel discorso inquietò la fata, la quale temè non fosse un pretesto per abbandonarla; laonde gli disse: — In che cosa posso io avervi dispiaciuta per costringervi a chiedermi tale permesso? Sarebbe mai possibile che aveste dimenticato di avermi data la vostra fede, e non mi amaste più, io che v’amo con tanta passione? Dovete esserne ben persuaso dalle prove che non cesso di darvene.

«— Mia regina,» rispose il giovane, «sono convinto del vostro amore, e me ne renderei indegno se non ve ne dimostrassi la mia riconoscenza con pari affetto. Se vi offende la mia domanda, vi sup-