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messaggero. Avrei volentieri sofferto qualunque castigo, purchè gli perdonassero. E quando mi giunsero quelle urla, che dubitai essere di lui, il cuore mi s’empì di lagrime.

Invano chiesi parecchie volte di esso al custode e a’ secondini. Crollavano il capo, e dicevano: «L’ha pagata cara colui ― non ne farà più di simili ― gode un po’ più di riposo». Nè voleano spiegarsi di più.

Accennavano essi a prigionia ristretta in cui veniva tenuto quell’infelice, o parlavano così perch’egli fosse morto sotto le bastonate od in conseguenza di quelle?

Un giorno mi parve di vederlo, al di là del cortile, sotto il portico, con un fascio di legna sulle spalle. Il cuore mi palpitò come s’io rivedessi un fratello.