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parte terza 75

divinatori dell’imita nazionale, depose senza esitazione la sua corona, e sostenne imperturbata il sacrifizio di ogni locale interesse.

Per questo inaspettato avvenimento che alterò profondamente le condizioni economiche della città, anche la Società di S. Giovanni Battista, vide quasi ridotto alla metà il numero dei suoi soci, e quindi dovè provvedere con qualche straordinario espediente alle spese delle feste sacre e popolari, ed al conferimento delle doti e medaglie; questa estrazione dal 1863 al 1868 fu eseguita nel gran salone di Palazzo Vecchio, da quell’anno in poi si fece nella sala della Filarmonica in via ghibellina.

Negli anni 1869, 70 e 71 furono estratte delle pubbliche tombole, nelle quali, oltre i premi che venivano conferiti, ogni altro avanzo, dedotte le spese, andava a profitto di tal Società.

Nell’anno 1870, fu pensato di fare eseguire nella sala della Filarmonica, da distintissimi artisti di canto a grande orchestra, la Messa solenne dell’immortale Rossini diretta dal prof. Teodulo Mabellini.

Le feste che ebbero luogo in questi ultimi anni si limitarono al trattenimento musicale nella sera del 24 giugno, prima nel consueto spazio della piazza di S. Giovanni dal lato del Bigallo, quindi sulla piazza del Duomo al lato sinistro del tempio, e finalmente nell’anno 1876, sotto la Loggia dell’Orgagua. Nella mattina della festa fu celebrata nel tempio di S. Giovanni una messa piana alla quale intervenne il Sindaco con alcuni assessori del Municipio. Nella domenica poi susseguente al 24 di giugno si procede nella sala della Filarmonica alla estrazione delle doti e medaglie, per le quali fino dall’anno 1868 era stato variato il conio, sostituendo alla vecchia leggenda, nel