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Diceria II. ut fraudedel noftro infernal* auuerfario, che per recidere l'anima , e rapirle la grr.tia, viene ad inuaghirlacon diletti in(idio(ì,e fallaci, onde s’ ella cautamente non vigila, ammorzati tutti i lumi della ragione , tefta del fuo ingannatole mifera preda. Deh non pollano in noi tanto le lufinghe di quefte fjlfc , & allcttatrici Sirene, che hanno folo faccia di Donna , ma nell’e* flrtmo fimfcou in pefee . Moftrano folo di dolcezza vna piaceuole apparenza , raa fono noftre micidiali , e nemiche . Sirene infarai, e pernerfe , non Cantanrrici , ma Incanta* itici, tanto già temute, & abominate da Ifaia 1 Reffondebiint Vinti in editui tini, ©• Syrents in dtlubris voluptat».Che tre fu fiero le Sirene del mare,Partenope, Ligia,e Leucofia, è fauola troppo nota . E che tre fieno le Sirene dell’Inferno,Mondo, Carne, e Diauolo, è verità troppo più chiara . Che quelle Sirene fiifTerofupe- rate , e fpiumaee dalle Mufe , quefto ancora £ fingimento poetico . Ma che quefte Sirene lienoda glihuomini faui fperinacchiate , & vinte, è cofa, che in effètto fpeflb , e di leggieri fuccede . Le Mufe, da cui la MuGca fortifce il nome, furono (limate figliuole d. Gioue , e della Memoria , e perciò fon Titubalo de gli huo- tnini giufti, fapienti, folo di Dio amatoti, de’ diuini benefici ricordeuoh . Imitiamo adunque l’accortezza d’ Vlifse , che per non tdir le Sirene , incerandoli l’orecchie, fi fece all’albero della naue legare . Infegnici la Chriftiana prudenza di chiuder l’adito a i vezzi loto , o mentre fi folca quefto infido Egeo delle fen- fualità mondane, andiancene ad abbracciare, e Intingere quel benedetto tronco di Croce.Qui- K i tj, '