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Di CIR JA ir. 141 Lucifero in Fetonte, Gabriello in Mercurio Noè in Deuealione , la moglie di Loch in N10- be, Giofuè in Leucothoe , la conferuatione del mondo in Atlante, l'incarnatioue del Ver» boioD.inae, l'amor di Cbrifto in Pliche , le battaglie col Diauolo in Hercole, la predica- tiene in Anfioneja rifufeirarione de'morti in_j Efculapio , l’mftitutione del Sacramento in_j Cerere, la paflione in Atteone , la difeefa al Limbo in Orfeo , la falira al Cielo in Dedalo, l’incendio dello Spirito Santo in Semele , 1*. Affuntione della Vergine in Arianna , iI Giudi- ciò in Paride, e cento, e mille altre menzogne al »ero applicabili, che ftudiefo della breuità tralafcio. Calili adunque la cortina , e rilucerà la Scena. Leuifi la mafehera , e comparirà la faccia . Piccb'fi la felce, e sfauillcrà la fiamma . Rompali il gufeio, e gufteraffi i! frutto . Speziifi la conchiglia, & «fciranne la porpora Ceda la feorza alla midolla, il corpo allo fpirito, la nube al Sole. Traggali daIl’onibra_j la luce , dalla mentita la verità, dalla fauola l'allegoria , e dicali, che in quello Pan ci viene chiaramente dinotato il grande , Se vero Iddio. llche ci manifèfta non folo il nome illelfo di Pan , ch’altro non importa , che Vniuerfo , oucro ; Il tutto; ma anche la fìraua imaginc fua, la quale l'vniuerfal corpo di tutta la Natura contiene . La cicra ridente , e giuliua è della Tua gioconda lentia , e delia fua eterna felicità argomento. Le corna dritte verfo il Cielo à quelle della Luna alludono , quando ella è fccm.i, erinafeente ; oucro alla doppia poteflà , ch’egli hi fopra le cofe fupenori , & inferiori j La barba lunga, e pendente vetfo