Pagina:Le confessioni di un ottuagenario I.djvu/304


capitolo sesto. 277

teggiava in genere per questi, il contado per quelli; ma i clausetani, per indole propria e delle massime che difendevano, erano più concordi fra loro e meglio regolati. Mentre invece nei loro antagonisti la petulanza e la leggerezza individuale escludevano qualunque ordine, qualunque metodo di condotta. Ciò non toglie peraltro che le dissensioni del clero non alimentassero più del bisogno il pettegolezzo delle conversazioni; e i vivaci abatini di bella vita, se non si compensavano, si vendicavano almeno colle impertinenze e colle mordacità della maggiore influenza che gli avversarii s’avevano acquistate con secoli e secoli d’austerità, e di perseveranza. Le giovani signore erano disposte a favorire la loro parte; soltanto qualche vecchia paralitica teneva pei rigoristi; effetto d’invidia più che di persuasione.

Insomma voleva dire che il nobile senatore trovò anche nel clero un crocchio sceltissimo di conversatori, i quali tagliati sul suo stampo, avvezzi al suo stesso modo di vedere, e uguali a lui di studii e di coltura, potevano fargli passare delle ore molto piacevoli. Gli piaceva conversare, ragionare, discutere alla libera, raccontare e udir raccontare novelle e burlette piuttosto leste, e infiorare il discorso di balzellette e di proverbii senzachè qualche schizzinosa torcesse il naso. Lì trovò gente a suo modo. Neppure le pallottole di mercurio si corrono dietro e si fondono con tanta pertinacia, come i simili consenzienti in una società. Perciò nella conversazione del senatore un crocchio si formò a poco a poco, si divise dagli altri e prese posto intorno al padrone di casa. Tutti, è vero, avrebbero avuto voglia di entrarvi; ma non tutti hanno il coraggio di assistere ad una disputa senza intenderla, di ridere quando gli altri ridono, senza capire il perchè, di pigliare un pestone sui piedi seguitando a mostrare il viso allegro, e di restar in mezzo ad un numero di brave persone senza essere interrogato nè arrischiare una parola. Gli ignoranti adunque, gli sciocchi, gli ipocriti, i co-