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accetta per se medesima: alla qual cosa non fu certo da me risparmiata veruna fatica. Solo ho stimato bene di farvi qua e là in piè di pagina così alla sfuggita qualche piccola osservazione, la quale comechè, considerata in se stessa, sia di pochissimo o nessun pregio, può tuttavia riuscire non disutile affatto a coloro, cui non è familiar la lettura de’ primi padri di nostra favella.

Diranno per avventura alcuni disprezzatori delle cose degli avoli nostri: a che tanto affannarsi intorno a così fatte insulsaggini? e che hassi a far ora di que’ rancidumi? O voi a cui tanto putisce tutto ciò che non sa di moderno, vi siete voi posti mai a cercar di proposito se tra ’l vietume, che scorgete là dentro, s’asconda nulla che giovar potesse anche a voi? In quanto a me, io trovo nelle scritture de’ nostri antichi una grande semplicità, quella semplicità ch’è la base e ’l fondamento della bellezza; trovo una somma aggiustatezza ne’ lor pensieri, una somma pro-