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bra, e del fumo che n’uscia oloravano le camere. In questo parlò messere Migliore, e disse: questo che diletto vi rende? L’uno parloe1, e disse quello perchè elle erano. Messere Migliore disse: signori, male avete fatto; questo non è diletto. Li cavalieri li fecero cerchio intorno. Domandaro il perchè. E quando elli li vide affisati ad udire, e que’ disse: signori, ogni cosa tratta2 della sua natura, ma tutta è perduta. E que’ domandaro come? Et elli disse, che ’l fumo dell’aloè3 e dell’ambra, da loro perduto il buono odore naturale. Che la femina non vale neente, se di lei non viene come di luccio passetto4. Allora i

  1. L’uno parloe ecc. Molto diversa è qui la lezione della stampa del 72. Non dispiacerà, credo, al lettore vederci rapportato ciò che ivi si legge; perchè potrà servire a fargliene raccapezzare un po’ meglio il senso oscurissimo (se pur havvene alcuno) di questo luogo. Ivi si legge adunque: “Fugli risposto: in queste palle ardiamo ambra et aloè, onde le nostre donne e camere sono odorifere. Allora messer Migliore disse: signori, male avete fatto. Questo non è diletto. Li cavalieri li fecero cerchio d’intorno. Domandaro il perchè. E quando elli li vide avvisati per udire, e que’ disse: signori, ogni cosa tratta della sua natura; e per queste palle si perde. E que’ domandaro come? Et elli disse che ’l fumo dell’aloè e dell’ambra tollea loro il buono odore naturale: chè la femina non vale neente se da lei non viene come di luccio istantío.„
  2. ogni cosa tratta ecc. Qui manca, pare a me, qualche cosa, la qual sarebbe necessaria a renderne compiuto il senso.
  3. che ’l fumo dell’aloè ecc., nè pur qui il senso è chiaro. Sembra che sia da leggersi , dal verbo dare. Dà loro perduto il buon odor naturale; cioè il fa loro perdere.
  4. passetto; cioè alquanto passo; che ha un po’ patito; che comincia quasi a putire.