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sussidio in danaro; si ha fiducia che fra non molto le soscrizioni raccolte in paese possano dare le lire 1200 annue necessarie alla sua costituzione definitiva e che una Biblioteca possa aprirsi in città come l’altra sarà presto inaugurata all’Ardenza.

Lucca.

L’avv. Odoardo Gialli, giudice conciliatore di Lucca (quegli che sotto il piccolo ducato fondò una scuola di mutuo insegnamento, e trapiantò fuori le mura della città la cassa di risparmio) il 26 marzo 1868 dettava un programma per la fondazione in quella città di una Biblioteca circolante. Il tenore del programma era questo: costituzione di una Società per la lettura popolare sulle basi di quella fondata in Prato. Leggi fondamentali di essa, la proprietà della Biblioteca a comune tra i soci, una tassa mensile di cent. 40, ed esclusi i libri offendenti i dogmi della religione, le leggi dello Stato ed i buoni costumi; convocazione dei soscrittori al programma appena il loro numero fosse pervenuto a 50; presidenza provvisoria al maggiore di età, e funzioni di segretario al più giovane dei convocati, ed immediata discussione dello statuto e del regolamento per la Biblioteca, prendendo per norma quello di Prato che fece buona prova.

Intanto il Galli si portava di luogo in luogo col suo scritto, raccomandando la nuova istituzione, e mostrandone la necessità e l’utilità che ne sarebbe venuta al paese, e trovava così buon riscontro negli animi che in breve tempo potò raggiungere il numero divisato.

Il 2 luglio coi primi 59 formato il seggio; venne intrapresa la discussione dello statuto e