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A questa domanda, il ciuchino aprì gli occhi moribondi, e rispose balbettando nel medesimo dialetto:

— Sono Lu....ci....gno....lo. —

E dopo richiuse gli occhi e spirò.

— Oh! povero Lucignolo! — disse Pinocchio a mezza voce: e presa una manciata di paglia si rasciugò una lacrima che gli colava giù per il viso.

— Ti commovi tanto per un asino che non ti costa nulla? — disse l’ortolano. — Che cosa dovrei far io che lo comprai a quattrini contanti?

— Vi dirò... era un mio amico....

— Tuo amico?

— Un mio compagno di scuola!…

— Come?! — urlò Giangio dando in una gran risata. — Come?! avevi dei somari per compagni di scuola?… Figuriamoci i begli studj che devi aver fatto!… —

Il burattino, sentendosi mortificato da quelle parole, non rispose: ma prese il suo bicchiere di latte quasi caldo, e se ne tornò alla capanna.

E da quel giorno in poi, continuò più di cinque mesi a levarsi ogni mattina, prima dell’alba, per andare a girare il bindolo, e guadagnare così quel bicchiere di latte, che faceva tanto bene alla sa-