Pagina:Le avventure di Pinocchio.djvu/139


— 135 —

prio come se fosse un cane di guardia, faceva colla voce: bù-bù-bù-bù.

A quella abbaiata, il contadino saltò il letto, e preso il fucile e affacciatosi alla finestra, domandò:

— Che c’è di nuovo?

— Ci sono i ladri! — rispose Pinocchio.

— Dove sono?

— Nel pollaio.

— Ora scendo subito. —

E difatti, in men che si dice amen, il contadino scese: entrò di corsa nel pollaio, e dopo avere acchiappate e rinchiuse in un sacco le quattro faine, disse loro con accento di vera contentezza:

— Alla fine siete cascate nelle mie mani! Potrei punirvi, ma sì vil non sono! Mi contenterò, invece, di portarvi domani all’oste del vicino paese, il quale vi spellerà e vi cucinerà a uso lepre dolce e forte. È un onore che non vi meritate, ma gli uomini generosi come me non badano a queste piccolezze!… —

Quindi, avvicinatosi a Pinocchio, cominciò a fargli molte carezze, e fra le altre cose, gli domandò:

— Com’hai fatto a scoprire il complotto di queste quattro ladroncelle? E dire che Melampo, il mio fido Melampo, non s’era mai accorto di nulla!… —