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e racconto con la coda. 33


taceva come se qualcheduno dovesse parlare, mentre niuno sembrava disposto ad aprire becco o bocca.

“Ecco,” disse il Dronte, “il miglior modo di spiegarla è quello di eseguirla.” (E siccome vi potrebbe venire la voglia di provare questa Corsa in qualche giorno d’inverno, vi dirò come il Dronte la diresse.)

Imprima tracciò la linea dello steccato, una specie di circolo (“già, non importa che sia ben tracciata,” disse), e poi tutta la comitiva entrò nello steccato mettendosi chi quà, chi là. Non si udì “Uno, due, tre, — via!” ma cominciarono a correre a piacere, e si fermarono quando n’ebbero voglia, di tal che non si seppe quando la Corsa fosse terminata. Ad ogni modo, dopo che ebbero corso una mezz’ora o quasi, e si sentirono tutti ben seccati, il Dronte sclamò tutt’a un tratto, “La corsa è finita!” e tutti l’intorniarono anelanti, e sclamando, “Ma chi ha vinto?”

Questa domanda impensierì immensamente il Dronte, perciò sedette e restò lungo tempo con