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i capelli che voleano per forza velarle il viso: — e mentre era tutta intenta ad ascoltare, o sembrava che fosse così, tutto il luogo che la circondava si animò, popolandosi di quelle creature vedute nel sogno dalla sua sorellina.

L’erba rigogliosa stormiva sotto di lei, mentre il Coniglio bianco scappava via — il Sorcio spaventato s’apriva, sguazzando, una via in mezzo dello stagno vicino — poteva sentire il rumore delle tazze, mentre la Lepre-marzolina e gli amici suoi partecipavano a quel loro perenne pasto — udiva la voce strillante della Regina che mandava i suoi invitati al patibolo — anche una volta il bimbo porcellino starnutiva sulle ginocchia della Duchessa, mentre i tondi e i piatti volavano d’ogni intorno — anche una volta l’urlo del Grifone, lo scricchiolìo della matita della Lucertola, la soppressione de’ porcellini d’India riempivano l’aria, sposati al singhiozzar lontano della miserabile Falsa-Testuggine.

E sedette, con gli occhi a metà chiusi, e quasi si credette davvero nel paese delle Mera-