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lazollum et ad Murata causa inveniendi et recuperandi confanonum suprascripte Vicinancie1, ma invano per cui, tenuti indenni il Console, che l’aveva, come di solito, in consegna e colui, che l’avea perduto nella feroce mischia2, ne fu fatto un altro, come risulta dai seguenti conti. Libr. 3 sol. 15 (l. 109,43) in zendato vermelio pro confanono; item sol. 7 (l. 10,22) in fatono et nastolis (nastri) ipsius confanoni: item sol. 11 (l. 16,05) Rogerio de Pizollis qui fecit ipsum confanonum; item denar. 12 (l. 1,46) in faciendo edeficari intersenias ipsius confanoni; item sol. 4 (l. 5,84) pictori qui pinxit confanonum; item den. 4 (l. 0,49) in vino quid suprascripto Rogerio quid soprascripto pictori3. Questo gonfalone, che fu più d’una volta dato in pegno per sovvenire alle strettezze della Vicinia, e già lo vedemmo, servì in una spedizione militare del 1303, poichè nei conti dì quell’anno trovansi notati sol. 10 (l. 14,59) Jacobo Recuperati Fabe pro eius solutione quinque dierum portandi confanonum Vicinancie ad exercitum de Scalve4. Nei conti della stessa Vicinia spettanti al primo semestre del 1318 vediamo in generale qual parte avessero le Vicinie nelle spedizioni militari di quel tempo. Ferveano allora le lotte civili tra gli intrinseci Ghibellini e gli estrinseci Guelfi, e sembra che questi ultimi si fossero fortificati in Romano, contro la quale terra fu-

  1. Acta I qu. 7.
  2. Acta I qu. 6. Questo fatto confermerebbe la versione degli Annales Parmenses (Pertz XVIII, 707), che i nostri non ebbero a soccombere che per tradimento de’ Bresciani, poichè era punito di morte il gonfaloniere che solo avesse abbassato il suo vessillo (Ricotti p. 153); tanto più se l’avesse perduto fuggendo.
  3. Acta I qu. 7.
  4. Acta in Mazzoleni lib. A.