Pagina:Le Rime di Cino da Pistoia.djvu/237


RIME

Riposerassi in Puglia tal tristizia
192Pe’ suoi peccati e per la sua nequizia.
     O Aluisi di Cicilia re!
O tu duca Giovanni, or più signore,
Contra ’l poter del capo della fè!
196Allegro se’ che vedi il distruttore
De’ tuoi nemici, e tu parte ne se’;
Ed è già patteggiato dentro al core
Della fermezza di tua signorìa,
200E troverai del ben pensar la via.
     Vittorïando viverai con fede
Tu Aluisi, e ’l duca t’abbandona
Per una infermità ch’ora il possiede:
204Così ti lasserà colla persona:
Onde per questo chi or più ti crede
Ed ama ti vorrà tôr la corona;
E tu te n’avvedrai subripando,
208Chè viverai con guardia trïonfando.
     O Vinegia città non trïonfante,
Non hai ancor voluto prender pace:
Ed or che non se’ più grande volante
212Se’ sopra Giarrettin fatta mordace;
Ma non conosci il pasto c’hai davante,
Nè credi alcun trovarne mai tenace:
Tanta speranza ti dà la superba
216Che tua falsa grandezza in te riserba.
     Se tu non ti ripari al gran podere
Di Genova Sicilia e Ungarìa
E di Puglia racconcia, ed al sapere
220D’alcun Lombardo grande; tu se’ in via
Nel basso con gran danno di cadere,
Perchè tra’ tuoi maggiori ha zenzarìa:
E quando i Genovesi ti fien contra,
224Muterai stato come spesso incontra.
     Ciò t’avverrà per gli gravosi affanni
C’hanno già fatti e fanno star dolenti
Sì nel presente ed ancora più anni
228Gli Schiavi e gli cristian che so’ innocenti;
Similemente que’ gravosi inganni
Ch’a’ Fiorentin fecion tua maggiorenti


—231—