Pagina:Laude (Roma 1910).djvu/79


LAVDA .XLI. 57

Como li angeli si marauigliano de la peregrinatione de Christo nel mondo.          .xli.


     O Christo onnipotente,       oue sete enuiato?
     perché poueramente       gite pelegrinato?
Vna sposa pigliai       che dato gli ò l mio core;
     de gioie l’adornai       per hauerne honore;4
     lassòme a descionore,       famme gire penato.
Io sì l’adornai       de gioie & d’onoranza,
     mia forma l’assignai       a la mia simiglianza,
     hame facta fallanza,       famme gire penato.8
Io glie donai memoria       ne lo mio piacemento,
     de la celeste gloria       glie diei lo ntendemento,
     & uoluntà en centro       nel core gli ò miniato.
Puoi glie donai la fede       ch’adempie entendanza,12
     a memoria diede       la uerace speranza
     & caritate amanza       al uoler ordenato.
A ciò che l’exercitio       hauesse compimento,
     lo corpo per seruitio       diéglie per ornamento;16
     bello fo lo stromento       se non l’auesse scordato.
Acciò ch’ella hauesse       en que exercitare,
     tutte le creature       per lei uolse creare;
     donde me deue amare,       hame guerra menato.20
A ciò ch’ella sapesse       como sé exercitare,
     de le quattro uirtute       sì la uolsi uestire;
     per lo suo gran fallire       con tutte ha adulterato.
Signor, se la trouamo       & uole retornare,24
     uoli che li dicamo       che gli uol perdonare,
     che la possam retrare       del pessimo suo stato?
Dicete a la mia sposa       che deggia reuenire,
     tal morte dolorosa       non me faccia patire;28
     per lei uoglio morire,       sì ne so enamorato.
Con grande piacemento       facciogli perdonanza,
     rendogli l’ornamento,       donoglie mia amistanza;
     de tutta sua fallanza       sì me serò scordato.32
O alma peccatrice,       sposa del gran marito,
     co iaci en esta fece       lo tuo uolto polito?
     co sè da lui fugito       tanto amor t’à portato?
Pensando nel suo amore       sì so morta & confusa;36
     poseme en grande honore,       or en que so retrusa!
     o morte dolorusa,       co m’ài circundato!