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168 JACOPONE DA TODI

     che uuol che l mondo li empia legge noua,
     et non può essere, ché l mondo è minore.128
Menorar si uuole lo cor uillano
     che del mondo chiamasi contento,
     che te uuole, Iesù, amor soprano,
     per terrene cose cambiare intendimento;132
     ma se el suo palato hauesse sano,
     che assagiasse lo tuo delectamento,
     sopra ogni altro li parrìa el migliore.
Migliore cosa di te, amore Iesù,136
     nissuna mente può desiderare;
     però deuerebbe el cor teco là su
     con la mente sempre conuersare,
     et omne creatura de qua giù140
     per tuo amore niente reputare,
     et te solo pensare, dolcissimo Signore.
Signor, chi ti uol dare la mente pura,
     non te déi dare altra compagnìa;144
     ché spesse uolte, per la troppa cura,
     da te la mente si suaga et esuìa;
     dolce cosa è amar la creatura,
     ma l Creatore più dolce che mai sia,148
     però che è da temere omne altro amore.
Amore & gilosìa porta la mente
     che ama Iesù che non li dispiaccia,
     et partesi al tutto da omne altra gente,152
     et te, dolce Iesù, suo cuore abraccia;
     omne altra creatura ha per niente
     enuerso la bellezza de tua faccia,
     tu che de omne bellezza sé factore.156
De te solo, Iesù, me fa pensare
     et omne altro pensier dal cor mi caccia,
     ch’en tutto el mondo non posso trouare
     creatura chi a me satisfaccia;160
     o dolce creatore, fammite amare
     et dammi gratia che l tuo amor mi piaccia,
     tu che d’omne gratia sei datore.
Damme tanto amore di te che basti164
     ad amarte quanto so tenuto,
     del grande prezzo che per me pagasti,
     sia per me da te reconosciuto;
     o Iesù dolce, molto me obligasti168
     a più amarte, ch’io non ho potuto
      posso senza te conforto hauere.
Conforta el mio cor che per te languesce,