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136 JACOPONE DA TODI

     contemplando el Signor per uedemento,
     et en sua scola uoglion demorare,
     che da lui receuan lo conuento;208
     lo ntellecto uolsece apicciare,
     ché de legere ha forte entendemento.
Ché, quanto più el sapere ua crescendo,
     tanto più troua en Dio la smesuranza;212
     lo ntendemento uasse deuencendo,
     anegalo en profondo per usanza
     l’ordene seraphyco, apparendo
     nello nfocato uiuer per amanza;216
     questo defecto uàsecce ademplendo,
     abraccian lo Signor per desianza,
     et cusì sempremai lo ua tenendo,
     en ciò la caritate ha consumanza.220
Or preghiamo lo Signore potente
     che per sua bontate & cortesìa
     esso dirizi sì la nostra mente,
     che sempre tengam la diritta uia,224
     sì ch’en futuro non siam perdente
     d’auer en cielo la sua compagnìa;
     molto se porrà tener dolente
     chi nello nferno fact’ha albergarìa,228
     che sempre uiuerà en fuoco ardente;
     campene noi la uergene Maria. Amen.


Arbore de l’amore diuino.          .lxxxix.


     VN arbore è da Dio plantato,       lo qual amor è nominato.
O tu, homo, che c’èi salito,       dimme en que forma èi tu gito,
     perché l uiagio me sia aprito,       ché sto en terra otenebrato.
Se l te dico, poco uento       mo m’encasca, sì sto lento!4
     ancora non agio uencto,       nante so molto tempestato.
Già non è tua questa storia,       nante è a Dio tutta gloria;
     non me trouo en mia memoria       che tu per arte l’aggi acquistato.
Se l me dice, mo po auenire       che mo me fai de loto uscire,8
     se per te uengo a Dio seruire,       a Dio m’auerai guadagnato.
A laude de Dio lo te dico       et per hauermete ad amico;
     empaurato dal nemico       fui a questo arbore menato.
Con la mente ci aguardai,       et de salir m’enfiammai,12
     fui da pede & io l mirai,       ch’era tanto smesurato.