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Merlino nacque d’ un Incubo, e d’ una monaca

figlia di un re di Scozia, nei monti di Caledonia. I grandi avanzi di costruzioni druidiche presso Salisbury, si dicono giuochi della magica sua potenza. Un libro di profezie ad esso attribuito, fu stampato la prima volta tradotto in Italiano, a Venezia nel 1495. Le romanzesche favole che lo riguardano, appartengono al ciclo del re Arturo, e della Tavola rotonda. Intorno a’ suoi amori, è famosa l’ allusione dell’Ariosto nel canto III, IO, II, àeìV Orlando FuriosOj dove Bradamante ne visita la grotta e la tomba. Parla la maga Melissa:

Questa è l’antiqua, e memorabil grotta Ch’ edificò Merlino, il savio mago. Che forse ricordare odi talotta. Dove iugannollo la donna del Lago: Il sepolcro è qui giù, dove corrotta Giace la carne sua, dov’ egli, vago Di soddisfare a lei, che gliel suase, Vivo corcossi, e morto ci rimase.

Col corpo morto il vivo spirto alberga, Sin ch’oda il suon dell’angelica tromba Che dal ciel lo bandisca, o che ve l’erga, Secondo che sarà corvo o colomba. Vive la voce, e come chiara emerga. Udir potrai dalla marmorea tomba, Che le passate e le future cose A chi gli domandò sempre rispose.