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Capitolo LXXVIII.

Delle tre virtù oontemplative, e primo della fede ’.

Nullo uomo può venire alla beatitudine, se non per fede. E quegli è direttamente beato, che crede dirittamente, e guarda la diritta fede. Ed allora è bene Iddio lodato e glorificato, quando egli è bene creduto veramente; ed allora puote egli essere bene richiesto, e pregato. Senza fede non può nullo uomo piacere a Dio, che tutto quello che non è per fede ^ è peccato. Sì come l’uomo che ad ^ arbitrio e di libera signoria per sua volontà si diparte da Dio, così ritorna egli per diritta credenza di suo cuore. Ma Dio guarda la fede per mezzo il cuore, laonde quelli non si può scusare, i quali mostrano simiglianza di verità \ e hanno in cuore malizie di grande errore. E sì come la fede che è nella bocca, e non è creduta dentro dal cuore, non fa prò’ nullo; così

ì) lì r: De foi.

2) Fede è qua per coscienza. Postilla del Sorio V. Illustrazione.

3) Corretto ha d’, in ad, col t: par arbitre.

4) Corretto virtù, in verità, col senso, e col t: veritè.