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Capitolo IX.

Come l’uomo é virtuoso.

Ora e mestieri che noi distinguiamo, e poniamo differenza ’ in tra l’ abito lo quale è con virtude, e l’ abito lo quale è senza virtude, per tristizia, per allegrezza, le quali si fanno nell’operazione loro. Verbigrazia: l’uomo che s’astiene da volontà carnale, e di quella astinenza si tiene allegro, si è detto casto; ma l’uomo che s’astiene dalle volontà carnali, si è detto lussurioso s’ egli n’ è dolente ^ E somigliantemente ^ chi sostie \) E ’poniamo diffetenza, che è anche nel ms. Vis. è glossa di Bono.

2) Le stampe a sproposito tutte concordi: l’uomo che sostiene la volontà carnale e di quella astinenza, si tiene allegro, si è detto casto: e l’uomo che sostiene le volontà carnali, si è detto lussurioso s’ egli n’ è dolente. Secondo questa dottrina sostiene la volontà carnale sì il casto, che il lussurioso: la differenza è, che il primo è lieto, ed il secondo è dolente di sostenerla ! Veramente dice Bono, che il casto è lieto di quella astinenza. Non leggeremo adunque sostiene, ma s’ astiene. L’ amanuense fu tratto in errore da un sostiene del periodo appresso. Anche il ms. Vis. ed il T: li hom qui s’abstient de charnel volonté, et de cele abstinence est liez, certe il est chastes, mais cil qui se abstient, et de cele abstinence est dolens, certe il est lusurietix. La correzione concorda coi mss. del Sorio.

3) Corretto specialmente, in somigliantemente, col t: tout autressi, e coi mss. del Sorio, e Vis.