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attualmente. E questo si è, però che lor guiderdone si è la loro beatitudine, ch’egli hanno infino a tanto eh’ egli operano le opere della virtude. Che ’1 giusto si diletta nella giustizia, il savio nella sapienza, il virtuoso nella virtù. Ed ogni operazione la quale si fa per virtude, si è bella e dilettevole in sé medesima.

Beatitudine si è cosa dilettevole e giocondissima e dilettabilissima ’. La beatitudine la qual è in terra, sì abbisogna delli beni di fuori; però ch’egli è impossibile ^ all’ uomo ch’egli faccia belle opere, e eh’ egli abbia arte la quale si convegna a buona vita, ^ ed abbondanza d’amici e di parenti, e prosperità di ventura, senza li beni di fuori; e per questa cagione è mestieri che abbia de’ beni di fuori, che facciano manifestare lo suo onore, e ’i suo valore. Se alcuno dono è fatto aì 1) Il t: béatitude est la chose au monde qui est très delilable. Il Sorio co’ suoi mss. e con Aristotele corregge oitiììia: ma così non legge il t. II ms. Vis. concorda col Sorio.

2) Il t: est dure chose, ma non impossibile, che è pure nel ms. Vis.

3) Jt^ eh’ egli abbia arie, la quale si convegna a buona vita, manca al t. Questa g’iunta fa onore ai costumi italiani, quando le arti ed il commercio dei nostri avi decoravano la gloria e la prosperità delle nostre repubbliche.