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cioè sapore e ()eiisafe ’. La l’elicitade rappresenta

battaglia per cagiono di salute e di pace: e questo si pare manifestamente nelle cittadi le quali fanno battaglie per avere pace e riposo ^; e così addiviene a tutte le altre virtudi civili ^, che sempre intende V uomo ad alcuna cosa di fuori, ma lo intelletto isp’^culativo sempre è in pace ed in tranquilli tade; ma si ha bisogno di compiuto spazio ^ di vita, però che non si conviene alla felicitade avere ninna cosa imperfetta; e l’ uomo quando viene a questo grado di felicità, non vive per vita d’uomo, ma vive per quella cosa divina, la quale è nell’uomo. Dunque la vita che si appartiene a quell’atto, è vita divina; ma la vita che si appartiene all’atto dell’altre virtù si evita umana,

1) Le stampe, ed il ms. Vis. goffamente: duv/jnc rivesta fel-cità non è altro se non speranza di sapere e di pensare. Il t: donque félicites n’est pas autre chose se l’uetre non de ceate puissance, ce est de sapiences, e d’autre pensée. Corretto col t.

2) Comunque compendiato qui sia il t, aggiung-e: pais et repos, et a nous et à nos citciens.

3) Corretto: di battaglie, che è pure nel ms. Vis. in civili, il T: vertus ciieiennes.

4) Aggiunto: compiuto, coi mss. del Sorio, e Vis. e col T: cor/iplie espace de vivre.