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nelle suo opcMvizioni ’. La più perfetta dilettazione

che sia, si è nell’atto della felicitnde; e mirabili dilettazioni sono trovate nella filosofia per la certezza, e per la veritade la quale si trova in lei ^

E più saporosa dilettazione si è quella che Fuomo ha quando sa la cosa, che quella quando r uomo si pena di saperla ^. Dunque l’operazione di questa virtù si è ultima e suprema felicitade. L’ uomo savio sì ha bisogno delle cose necessarie alla vita sì come un altro. E le virtù si bisognano nelle cose di fuori, sì come g:iustizia e castità e fortezza, e le altre lo quali sono ordinate ad operazioni, però che la materia dell’operazione si è di fuori; ma l’operazione della sapienza ha dentro ciò che le fa bisogno; ma tuttavia se r uomo ha chi l’ aiuti, si adopera più perfettamente ne’ suoi pensieri. Dunque questa felicitade non è altro se non operazione di questa potenza.

1) Il T ag-giung-e: et nostre ancestre on dit, que il ovraga de ceste puissance est continuel, porce que l’intellect oevre contimtelment.

2) Ut: par la sollecitude de éternités, et por Us soulillances de veritè qui sont trovces cu ses oevres. Corretto nella leijije, in in lei, coi mss. del Sorio, e Vis. e col t.

3) Corretto: si parla di sapere, in si pena di saperla, coi mss. del Sorio, e Vis. e col t: deliz de science est plus savorouis et plus delitahles as sachans, que à cels qtd la vont (/ucranf.