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fallo egli è una bestia molto corrente, e di gran fieri tade.

E sappiate, che quando egli va alla suo abitazione, ed ella truova che’ cacciatori gli hanno tolti suoi figliuoli, ed ella corre prestamente, e seguisce i cacciatori che gliene portano \ E l’uomo che gli ha, si dotta molto della sua fierezza e crudeltà, ch’egli sa bene che ’l fuggirò di cavallo d’ altra bestia noi p^drebbe da lui scampare. Ed egli gitta per la via molti specchi, uno di qua ed uno di là. E quando il tigre vede negli specchi la sua imagine, crede che ’l sia il suo figliuolo. E va allo specchio intorno intorno ", e vedendo che non sono li suoi figliuoli, sì si parte e corre per trovare li cacciatori che ne portano suoi figliuoli. E quando egli è assai corso, ed egli trova ancora di questi specchi, che li cacciatori v’ hanno posti simigliantemente. gli va d" intorno credendo trovare suoi figliuoli. E tanto fa così, che ’l cacciatore iscnmpn la persona.

1) Il t: gui les emporte. 11 t anclio qui b parafra.sato.

2) Il t ao-M’iung’o altra circostanza: si le (uruc (rtv/, fjtie eie le hrise. Il ms. \^is. lia la sti’ssa lozione, ma tradotta alquanto (livprsaiiif’iit(, e più jii’olissa.