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mano cervieri ’, che sono laccati di nero come

leonza % ed in altre cose sono simiglianti al lupo. E hanno sì chiara veduta, che li loro occhi passano li monti, e li muri. E non portano se non un figliuolo. Ed è più dimentica cosa del mondo, che quando egli mangia il suo pasto, ed egli vegga un’altra cosa, incontanente dimentica ciò che mangia, e non vi sa ritornare, e così il ))erde.

E dicono (luolli che gli hanno veduti % che del suo piscio * nasce una pietra preziosa che si chiama ligures. E questo cognosce bene la bestia medesima, secondo che gli uomini l’hanno veduto coprire col sabbione la sua orina ^ per una invidia di natura, che cotal pietra non vegna a mano d’uomo.

1) li t: cerviers, ou lubernes. colla variante di un codice del Chiibaille, lupeì’nes.

2) Il t: comwe l’once.

3) Il t più cautamente: et si dient cil qui le sereni.

4) Il t: de son piz, eolle varianti: j3ma^, di due codici: pissate, di uno: escloi, di due. I.a lezione delle varianti, e del Volg’arizzamento, è la vera, avvegnaché se la pietra preziosa nascesse dal petto, e non dal piscio del lupo cerviere, non sareìibe ragione per la quale il maestro poi dicesse, che per invidia de^li uomini egli copre di sa))liion(’ il suo piscio.

Ô) Aggiunto l’orina, col t: l’orine. Il nis. Vis. è in tutto conforme alla lezione nostra.

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