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Capitolo XLVI.

Del camello.

Camelli si sono di due maniere ’. L’ima maniera sono più piccoli ^ che gli altri, li quali si chiamano dromedari ^ E sono molto grandi, e portano sì grande peso che n’avrebbero assai due ^ cavalli di portarlo. E cjuando l’uomo li vuole incaricare, elli si coricano in te.rra, e stanno cheti e soavi, infino a tanto "’ che sono caricati; e con la soma si levano senza alcun aiuto. Ed è di piccolo pasto, secondo la sua grandezza, e secondo la sua potenza. E vivono di pasture sì come e’ buoi; e più, che mangiano spini e cardi e quello che alcuna bestia non osa toccare. E simigliantemente mangiano noccioli di datteri, e stanno senza bere più di dieci dì ". E quando trovano alcuna

Ecco un sayg’io delle varianti del M. Vis.

1) Dopo queste parole: camelli si sono di due maniere, il t è affatto diverso dal Volgarizzamento.

2) Il nis. Vis.: più ciuffoli verso gli altri.

3) Il ms. Vis. agg-iungc!: e sono ììicUo grandi andatori.

4) Il ms. Vis.: n’ areno che fare a por tallo.

5) A tanto, manca al nis. Vi.s.

6) Il nis. Vis.: (jiorni, e co.-i appresso.