Pagina:Latini - Il Tesoro, 2, 1877.djvu/182

178

serpi; e però dissero li savi antichi, che nessuno ne mangiasse1.

E tornano delle parti di Europa2 alla primavera. E fanno loro nidi sopra alle grandi abitazioni3. E mettono grande studio a nutricare4 loro figliuoli, che ad alcuna caggiono tante penne5 che non puote volare, sì che conviene che li figliuoli nutricano lei, com’ella ha nutricati loro, infino ch’ella ha remesse le sue penne. E questo si è spesse volte.

E quando la state finisce, e comincia lo verno, elle6 si partono della contrada di Europa7 a grande compagnia insieme, e vannosene in Mauritania, cioè in Africa, dalla parte di mezzodì8.

  1. Il t: li ancien veerent que om ne les occist.
  2. Il t: reviennent entre nos.
  3. Il t: font entor nos lor niz, et lor faonz.
  4. Il t: au garder et norrir, e così nell’inciso appresso ove si ripete nutricano.
  5. Il t: toute la plume chiet de lor ventre pardessouz eus.
  6. Le stampe balordamente: e la state quando elle si partono della contrada di Europa a grande compagnia insieme. Empiuta la lacuna, col t: et quant li estez decline, et li tens commence a changier por l’yver, eles s’assemblent etc. E questo si è spesse volte, manca al t che dice: aucune foiz.
  7. Della contrada di Europa, manca al t.
  8. Il t: et passent la mer, et s’en vont en Aisie. Il t segue: en tal maniere que les cornailles vont tozjors devant, comme