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terra; e così fa tanto quanto il sole dimora in leone. E quando egli entra in virgine, egli comincia a scemare ciascuno giorno più, tanto che il sole entra in libra, e che ’l dì e la notte sono eguali, cioè a mezzo settembre1. E allora torna il fiume dentro alle sue ripe, e rinchiudesi nel suo letto. E però dicono quelli d’Egitto, che quando2 il Nilo cresce tanto troppo, che nel suo accrescimento si dismisura oltre diciotto piedi, che li loro campi non rendono assai frutto3, per l’umidore dell’acque, che vi giace entro troppo lungamente; e quando cresce meno di tredici4 piedi, li loro campi non si possono bagnare tutti siccome bisogna: e perciò vi viene la fame, e ’l caro5 in quella terra, e la diffalta delle biade. Ma s’ egli è sedici6 piedi, o da indi intorno, allora è ella doviziosa d’ogni bene. Questo è lo

  1. Il t ed il ms. Vis. en septembre.
  2. Il t en cele année.
  3. Il t ne gaaignent mie tant, colla variante di due codici: ne rendent mie assez fruit.
  4. Mutato quattordici, in tredici col t Qui, ed appresso, Solino parla di cubiti, e non di piedi, ed ha numeri diversi da questi.
  5. E ’l caro, manca al t.
  6. Mutato quindici, in sedici, col t.