Pagina:Latini - Il Tesoro, 1, 1878.djvu/95


23


Chè in primamente egli ebbe in pensiero e in sua volontà1 le imagini e le figure, come egli farebbe il mondo e le cose tutte che vi sono. E ciò ebbe egli tuttavia eternalmente, sicchè quel pensiero non ebbe mai cominciamento. E questa imaginazione è appellata mondo archetipo, ciò è a dire mondo in similitudine.

Appresso fece di niente una grossa materia, la quale non era d’alcuna figura ne d’alcuna similitudine, ma era di sì fatta norma e sì apparecchiata, ch’egli ne poteva formare e ritrarre ciò ch’egli volea. E questa materia è appellata hyle2.

E poi ch’egli ebbe ciò fatto, sì come a lui piacque, mise egli in opera e in fatto il suo proponimento, e fece il mondo e le sue altre creature secondo la sua provvidenza. E con tutto che egli il potesse fare tosto e speditamente, già niente vi volle correre, anzi vi mise sei giorni. Il settimo si posò.

La Bibbia noi conta che al cominciamento lo nostro Signore comandò che ’l mondo fosse

    della creazione degli angeli. — Ripete il mondo e l’altre cose poco prima e poco appresso nel medesimo periodo. Perciò aggiunsi queste parole. Concorda il ms. Vis.

  1. Al t mancano le parole, e in sua volontà.
  2. Hyle, il t ilem.