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studi i dei rettorie) insegnamenti, additò i fonti della morale filosofia, mostrò l’arte di bene amministrare e governare gli stati: in una parola, fu il filosofo, il rettore, il politico, ed il più insigne scienziato del secolo XIII22.„ (Lettera 14 aprile 1819 sul Pataffio di ser Brunetto Latini, Atti dell’Accad. della Crusca, to. 2 pag. 247.)


IV.


Nei manoscritti del Tesoro, nessuno dei quali è autografo, lamentasi incredibile diversità di lezioni. Essendo opera di compilazione, lo stesso autore potè di tempo in tempo riordinarla, restringerla, ampliarla. È fuori d’ogni contrasto, che dopo il suo ritorno in patria, rivide, e rifece, almeno in parte, il Tesoro. Le violente invettive contro Manfredi, la sua dinastia, ed il suo partito, furono aggiunte dopo la battaglia di Benevento nella quale perì, e dopo la disfatta dei ghibellini ed il trionfo dei guelfi. Questi brani mancano infatti nei manoscritti più antichi. (V. Illustrazione al libro II e VII.)

Il Tesoro essendo un libro di testo per l’istruzione, ed in parecchi luoghi confessando l’autore che ommette o compendia per amore di bre-