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in tal maniera che giammai non la1 riebbero, come eglino aveano innanzi. E quando Carlomagno passò di questo secolo, Alois suo figliuolo fu re dopo lui, e imperadore, e regnò venticinque anni. E quando egli morì, lasciò dopo a sè quattro figliuoli Alois, Lotario Carlo calvo e Pipino2. Ma innanzi ch’egli morisse, divise il suo avere intra suoi figliuoli3, e lasciò che Carlo calvo dovesse avere lo reame di Francia, e Lotario l’imperio di Roma, e Pipino dovesse avere Alemagna ed Alois l’Acquitania4.

Ora divenne cosa, che quando Lotario5 ebbe la signoria dello imperio, egli si pensò e mise



  1. Il t il n’orent mais la seignorie que il avoient en devant. Il ms. Vis. la dignitate e la signoria.
  2. Alois, Carlo calvo, e Pipino, glossa di Bono. Aggiunto Lotario, che dipoi comparisce, e dimostra che Alois lasciò quattro, come abbiamo corretto, e come legge il t e non tre figliuoli, come nelle stampe. È strano che l’imperio sia chiamato suo avere. Il t dice solamente devisa, sotto intendendo l’impero, l’empire de Rome.
  3. Divise il suo avere intra suoi figliuoli, manca al ms. Vis.
  4. Le stampe leggono: Alois l’imperio di Roma, e Pipino dovesse avere Alamagna ed Equitania. Corretto col t que Charles li Caus eust le roiaume de France, que Lotiers eust l’empire de Rome, et que Pepins eust Alemaigne, et Loeis aust Aquitaine. Il ms. Vis. legge lo secondo, invece di Lottieri.
  5. Corretto Alois in Lotario col t.