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nipote, fece una delle più pericolose battaglie del mondo. E neuno di detti signori no vi morì; ma morivvi tanta dell’altra buona gente, che non si potrebbe contare, e che sempre ne fia ricordo. Pompeo si mise in andarne via, e dentro mare colla moglie co’ figliuoli e colla sua gente, e arrivò a uno re nel suo reame. E sappiate, che la dignità che questo re aveva, sì l’aveva avuta per Pompeo. Giulio Cesare gli tenne dietro, essendo Pompeo in una nave col re. Il detto re vedendo come Cesare gli venia dietro, ed era troppo possente, non si consigliò altrimenti, se non ch’egli tagliò la testa a Pompeo, e fecela presentare a Giulio Cesare. Laonde Cesare quando la vide, l’ebbe molto per male, imperò ch’egli il vorrebbe avere morto egli. Il detto re che uccise Pompeo, tornando a casa, si affogò in mare.

»La verace storia conta di questi due signori, che si odiavano così fortemente insieme, per lo fatto della terra, e per lo comune di Roma, imperciocchè ciascheduno aveva volontà di aggrandirlo quanto potea. E sappiate, che li Romani non potevano avere re, per lo stabilimento ch’eglino avevano fatto al tempo che dispuosono il re Tarquinio. Allora tornando Cesare in Roma colla sua gente, sì si fece chiamare imperatore di Roma, e fecero i Romani i cinque trionfi, siccome egli per addietro doveva avere per le cinque vittorie.

»E sappiate ch’egli fu il primo imperatore Taliano che’ Romani avessino, e tenne lo impero IIII anni e sei mesi, e poi morto fu a tradimento in sul palagio di Campo Marzio di Roma, colli stili di ferro;