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e di prontezza molto lo vince Xanto, poscia dicendoli: Dimmi, se io ti compro fuggirai tu? rispose Esopo: Io se ciò vorrò fare, non verrò a te per consiglio, nè farò come tu che m’addimandi, se comperare tu mi debbi. Disse Xanto: Certo tu dici benissimo, soggiungendo; Oh tu sei brutto e schifo. Ed egli a lui. Non mirare, o Filosofo, le qualità del viso; ma guarda pur bene l’animo, e la mente.


C A P I T O L O   XII.


ALlora Xanto al Mercatante andossene, ed addimandogli: Quando vuoi tu di questo tuo negro, e brutto schiavo? ed egli rispose, credo veramente, che tu sii qui venuto per burlarmi, e per vituperare la mia mercanzia, conciosiacosa, che tu lasciando a parte, e sprezzando quei miei schiavi, i quali d’esser comprati sono degni, sciegli questo brutto, ed inetto, che se ti piace uno di quei due comperare, questo tale, quale egli si sia darotti sopra il prezzo, e donerottelo volentieri? Tu sei in errore; disse Xanto, e se tu vuoi vendermi questo solo, da dovero io lo comprerò. Rispose il Mercatante: Per sessanta danari tu puoi al tuo appetito satisfare. Allora gli scolari senza più far parola subitamente al Mercatante, i danari numerarono; e così Xanto s’ebbe Esopo. Ma essendo pervenuto all’orecchie de’ gabellieri, che era stato venduto uno schiavo senza essergli la gabella pagata; diligentamente cercavano chi fosse il venditore, e chi lo compratore. E perchè l’uno, e l’altro stavasi, quieto, temendo di essere per la fraude castigato, e non