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un piede, dolendosi disse: Io son venuta per ajuto a te, e tu m’offendi; e lo Spino rispose: Tu sei in errore a pensar di prendermi con quelle astuzie, che tu prendi gli altri.

Sentenza della favola.

Moralità. È pazzia dimandare ajuto da quelli, che nuocono più presto, che giovare possino.


Di un Uomo, e di un’Idolo Idolo di legno. 68.


U

no aveva un Idolo di legno in casa, ed ogni dì pregavalo, che gli facesse qualche bene, e sempre gli avveniva il contrario, perchè tuttavia era povero. Egli un dì lo prese, e gli ruppe le gambe, e la testa incontro al muro, dalla testa del quale uscì molto oro. L’Uomo disse: Guarda questo Idolo, che in fin, che io gli ho fatto onore, non mi ha dato cosa alcuna, ed ora mi ha dato quest’oro per forza.

Sentenza della favola.

Questa favola tocca quelli, che se alle volte giovano ad alcuno, lo fanno per forza.


Di un Cane chiamato a Cena. 199.


U

n Uomo chiamato a cena un suo amico, ed il Cane del Padrone chiamò un altro Cane. Il quale vedendo la cena ben all’ordine cominciò a fare allegrezza colla coda, e saltare per la cucina. Il Cuoco vedendo questo Cane forastiero, presero per la coda, e lo gittò per una finestra, al quale gli altri Cani dissero: come hai ben cenato; ed egli rispose: Tanto bene, che quanto sono uscito fuora non ho veduta la strada.

Sentenza della favola.

La favola ne insegna, che non deve lo uomo di quelle cose rallegrarsi, delle quali ha da dolersi.