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CAPO IX.


Misone.


I. Misone figlio di Strimone, come afferma Sosicrate allegato da Ermippo, nativo cheneo, di un borgo etaico (Οἰταϊκῆς) o laconico, si novera fra i sette. Dicono che il padre suo era tiranno. Narrasi da un tale che avendo Anacarsi interrogala la Pizia, se alcuno fosse di lui più sapiente, gli rispondesse, conte prima fu detto nella vita di Talete, parlando di Chilone:

     Io dico che un eteo Misone, nato
     In Chene, abbia di te nella prudenza
     Perspicacia maggior.

Che, mosso anche da curiosità, venne al borgo, e lo trovò d’estate che adattava la stiva ad un aratro, e gli disse: Ma non è questo, o Misone, tempo d’aratro! e gli rispose. Si certo d’apprestarlo. Altri affermano il responso essere cosi: Dico di certo Eteo (Ἠτεῖος) — e cercano poi che sia Eteo. Parmenide adunque dice essere una tribù laconica, donde era Misone; Sosicrate, nelle Successioni, lo chiama eteo per parte di padre, per parte di madre cheneo; Eutifrone, il figlio di Eraclide pontico, dice ch’era di Creta, poichè Etea è città di Creta: Anassilao, d’Arcadia.