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annotazioni. 191

dotte da Luzac per dimostrare supposta la bigamia di Socrate. — Joan. Luzac de Bigamia Socratis diss. Leida, 1809 — L’opinione di Luzac, assentita da alcuni, è pur quella del Wyttembae nelle note al Fedone. Visconti all’opposto dà molto peso all’autorità di Demetrio Falereo e dialtri, e dice, questo fatto essere con poca critica posto in dubbio da Panezio, e il vocabolo [testo greco] significar mogli. — L’epiteto [testo greco] usato da Platone, riesce in questo caso per lo meno soperchio. A ogni modo, la legge ateniese basta di lunga mano a salvare il filosofo da ogni taccia, anche lievissima, di libidine.

Altri, che prima sposasse la Mirto. — Come prima, se i figli di questa erano giovanissimi, e maggiore di età quello della Santippe che sopravvisse al marito, il quale per conseguenza non poteva esser vedovo?

XII. Era abile del pari ad esortare e a dissuadere ecc. — I suoi stessi nemici convengono di questa forza irresistibile del suo ragionamento. La sua dialettica non appariva mai tanto pianto nel dialogo, col quale, per mezzo dell’induzione e dell’analogia, traeva dalla coscienza di ciascuno i prìncipii delle naturali credenze; specie di parto intellettuale [testo greco], cose da ostetrico o da mammana. Questo metodo aiutato dall’ironia e da una simulata ignoranza mettendo i sofisti in contraddizione con sè medesimi, finiva coi trionfare di essi.

Come fagiano o pavone. — Zoppica la lezione. La correzione del Menagio è approvata dall’Huebnero ad eccezione dell’[testo greco] disgiunto dal [testo greco] — „E Glaucone tenne lui stesso degno di onorare la città come un fagiano e un pavone.“ Borheck.

XV. Apparava a suonar la lira. — Socrate, già vecchio, si esercitò nella musica sotto la direzione di Conno, ricono-