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annotazioni 81

III. Primo aver egli chiamate le anime immortali. — Talete non poteva essere inventore di una dottrina già antica, ed ecco in proposito una nota del Visconti: Quest’errore derivò, credo, dall’abuso dei sinonimi. Primo fu Talete a riguardare le anime umane come sempre esistenti, cioè non aventi nè principio, nè fine, ἀΐδιος eterne: ma questo vocabolo equivalendo talvolta ad ἀθάνατος immortale, in luogo di cui si usa frequentemente, si è senza ragione sostituito quest’ultimo, ec., ec.

Da solstizio a solstizio. — ἀπὸ τροπῆς ἐπὶ τροπὴν, propriamente da rivolgimento a rivolgimento, quindi, secondo il Montucla, scoprì anche l’eclitica.

La grandezza del sole dimostrata settecento venti volte maggiore della lunare. — L’abate Canaye correggeva, πρῶτος τὸ τοῦ ἡλίου μέγεθος τοῦ ζωδιακοῦ κ.τ.λ. Altri σεληναῖος κύκλος. Vedi la nota dell’Huebnero. — Ed anche Bayle che a questo proposito reca un passo di Apuleio. — Il citato Montucla dice doversi intendere dell’orbita lunare, la quale è poco lunge dall’essere la settecenventesima parte del diametro apparente del sole. — Stor. dell’astron.

Primo aver discorso sulla natura. — Sebbene l’origine della filosofia greca, secondo il Ritter, appartenga più al dominio della tradizione che a quello dell’istoria, tnttavia il più degli scrittori greci ne riferiscono il principio a Talete. Ciò particolarmente lo differenzia dagli altri sapienti. — Talete abbandonò il soprannaturale, le cause invisibili, e interrogata la natura, fece uscire il suo stato presente dalle sole condizioni del suo stato anteriore. Quindi Tertulliano lo chiama il primo dei fisici. Collo sbarazzare la scienza dalla teologia naturale e dalla metafisica, pare, osserva il Degenerando, avere il nostro filosofo presentito sino d’allora il celebre voto di Newton: oh fisica, salvami dalla metafisica.