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64 nei primi secoli del comune

qui appresso, pag. 8i segg. Il quesito circa «lo leggere e lo scrivere» è nella seconda delle indicate opere, a pag. 40-12.

95 Cronica domestica, secondo il titolo col quale io la ho preparata per le stampe sull’autografo, che si conserva presso i signori Velluti-Zati. Vedine notizia e saggi nel Manuale della letteratura italiana di A. D’Ancona e O. Bacci; voi. I (ediz. 1903), pag. 572-78. La edizione, unica sinora, fatta da <sc>D. M. Manni</sc>, fu condotta sulle copie, ed è difettosa per troppi rispetti, e improprio il titolo: Cronica di Firenze dall’anno 1300 in circa fino al 1370. Ai passi, che qui adduco di sull'autografo, corrispondono nella edizione del <sc>Manni</sc> le pagine 14, 25, 26, 36, 56, 132, 53, 129.

96 Rilevata come popolare da Vincenzio Borghini (postille al <sc>Sacchetti</sc>, ediz. Le Monnier, Nov. lxxxv): «Delle care, delle compiute e «dell’oneste donne della nostra città: è nostro modo di dire, et ha «sapore di comparativo o presso che superlativo.»

97 A. Gaspary, La scuola poetica siciliana del secolo XIII; Livorno, Vigo, 1882; a pag. 5.

98 Istoria d’Ippolito e Lionora, o Istoria d’Ippolilo e Dianora; cosi in prosa come in ottava rima: stampata e ristampata, ormai da più di quattro secoli, in libercoli di edizione popolare.

99 A. D’Ancona, nella edizione critica che di sulle popolai’i, moltiplicatesi fin dai primi tempi della stampa, ne fece nel 1863 (Pisa, Nistri): La storia di Ginevra degli Almieri che fu sepolta viva in Firenze, di Agostino Velletti, riprodotta sulle antiche stampe. E criticamente ne ha discorso P. Rajna, in Romania, voi. XXXI (an. 1902), pag. 62-68.

100 G. Villani, II, I.

101 «Ma del nome del Buonconsiglio, egli è noto quel che ne porta attorno la fama comune: che andando liberamente e senza sospetto i cittadini chiamati da Totila nel palazzo del Campidoglio, dove egli gli mandava invitando per ammazzargli, furono avvisati da una donna che stava a vendere accanto a quella chiesa, che guardasser bene, ché, come ha quella favola d’Esopo, di quanti vi erano entrati niuno se n’era veduto uscire. Donde vogliono che e’ si salvasse la vita a molti per lo buon consiglio di quella trecca. Ma io non veggo che si abbia a fare o riferire alla chiesa il fatto di questa feminella; però, se vale a indovinare, credo che più si appressi al vero il pensiero di coloro che pensano che ...pensabo che, come ... alcuna volta ed in certi casi nel tempio di Giove Capitolino {in Roma) si ragunava il Senato, cosi si ragunasse in questo, ne’ primi tempi, il «Consiglio della città.» V. Borghini, Discorsi, 1, 143-144.

102 II documento storico di quella fondazione vedilo, con un mio tentativo di versione in antico volgar fiorentino, a pag. 115-134 del mio volumetto Beatrice nella vita e nella poesia del secolo XIII; Milano, Hoepli, 1891.

103 Vedasi, di tuttociò, a pag. 285-288 della Storia degli Stabilimenti