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morti al camposanto. E anch’io vorrei vedere levate quelle cappe nere, vorrei vedere volti scoperti, vorrei insomma tolte di mezzo queste apparenze di medio evo, di cui in Toscana, e in Siena specialmente, ve n’ha assai, e che fanno ridere e malignare la gente grossa che non sa vedere oltre la buccia1.

  1. Del medio evo, è verissimo, ce n’è assai in Toscana, ne' monumenti, nelle istituzioni, nelle costumanze: chi non lo vede? E ciò per una ragione storica molto semplice; chè la Toscana ebbe un medio evo ricchissimo e splendidissimo: essa arrivò allora, come a’ tempi etruschi, a farsi grande e adulta in arti, lettere e industrie, mentre altre parli dormigliavano ancora o non si spoltrivano. Oggi ne porta i beni ed i mali: e il guaio questo di nascere troppo presto: i venuti dopo si sentono leggieri di medio evo, perchè allora non si fecero vivi. Bella forza! Ma la Toscana custodendo gelosamente il buono antico, ha mostrato sempre voglia di spogliarsi del cattivo: lo mostrò fin da mezzo il secolo scorso, quando prima assai dell’89, senza chieder permesso alla Francia, senza prender la tromba e far rumore, osava affermare e metter in pratica i così detti principii dell’89: lo mostrò a’nostri giorni, dopo Villafranca, quando difese sè medesima per cominciar a fare l’Italia.