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in particolar modo e quando scoperse nella navata a destra dell’altar maggiore un piccolo Gesù che predicava ai dottori si fermò a lungo, immobile, la mente piena di visioni.

Intanto l’orologio della chiesa suonò le ore.

Qualche persona entrava tratto tratto, dava un’occhiata ai preparativi, scambiava poche parole a bassa voce col custode ed usciva. Il fanciullo, per nulla impaziente, compì il giro degli altari e tornato all’aperto nel cortile lo continuò sotto l’atrio, attratto dapprima dai massicci sepolcri di pietra sul coperchio dei quali posava esitando la mano — una piccola mano nervosa che tremava — fermato poi dai frammenti di affresco che balzavano fuori sulle muraglie, bizzarri e misteriosi nelle loro linee spezzate, nei loro colori di ombre. Uno dei sepolcri, collocato a altezza d’uomo, mascherava tutto il corpo di un santo lasciando scoperti i soli piedi e quei piedi mozzati lo