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si vestirono di imagini dolcemente accese quali fiaccole sul limitare di un sentiero nuovo, sconosciuto e tentante. Gli occhi di Elvira erano quel giorno straordinariamente larghi, natanti in un'ombra violacea di una morbidezza sofferente e voluttuosa e si attaccavano a quelli del giovane con un lungo, insistente richiamo, con bagliori inconsci di febbricitante.

— Temo — continuò Elvira sorridendo di un sorriso infantile — che i suoi ammiratori vengono a rapirla.

— Non è facile — balbettò Flavio, senza sapere molto quel che si dicesse, invaso come era da un dolcissimo turbamento.

Quando Anna sollevò gli occhi, li vide stretti in un colloquio di brevi parole: brevi e interrotte come le parole che si erano scambiate poche ore prima a casa e che non aveva potuto comprendere. Vide pure il braccio destro di Elvira, dal quale ella aveva tolto il guanto, abbandonato sulla spalliera in vi-