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300 gli elementi tecnici della pittura

tiche seguite, imperocchè se delle traccie del restauro devono rimanere sull’opera, queste non possono presentare caratteri pittorici, ma rivelarsi come necessità della conservazione del dipinto.

Quando si proclama ò si vuole proclamare, che si conserva, e non si restaura più, che il ritocco non lo si pratica, e, che non si puliscono i dipinti, il carattere immediato del restauro conservativo deve essere la localizzazione del restauro, punto per punto offeso, quanto dire, senza le sorprese, e conseguenti dubbi e contestazioni, e sdegni naturali di chi un bel giorno trova il dipinto del proprio cuore diventato irriconoscibile per una veste, che, oltre non essere più quella naturale del dipinto, si presenta così ridotta da parere che fosse sempre stato in tal modo, in, che consiste il dannoso ed anzitutto il riprovevole del restauro pittorico, sia fatto col pennello ò a furia di lavature ò cogli artifizi più ingenui di questo mondo.

Onde si viene a concludere, dapprima in via generale, che l’operazione di togliere la vernice da un dipinto non si può in nessun modo considerare come un complemento normale della pulitura nel senso della proprietà necessaria a gallerie ò musei od opere isolate, nè può dare in alcun modo pretesto ad un’azione qualunque sui colori, che inchiuda il rischio di alterarli.

Essendo dunque impossibile ritornare materialmente la compagine dei colori di un dipinto, comunque alterata nel suo significato artistico, al suo stato primitivo, ed obbligo il non tentare di farlo, l’avvenimento di un’alterazione all’aspetto normale cognito di una pittura non si può spiegare se non come il risultato di una decisione motivata da un pericolo così imminente da non aver lasciato alternativa fra il lasciare perire l’opera ò metterla nelle mani del restauratore o, ciò, che torna l’istesso, rassegnarsi a quel qualsivoglia